Marco Naman Borgese
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PSYCHOLOGIST

so di non sapere

“So di non sapere” disse Socrate dinanzi alla giuria che lo condannò successivamente a morte. Si tratta del concetto cardine del pensiero stesso di Socrate, un’aspra critica rivolta contro i sofisti, colore che “presumevano” di sapere, anzi, ne erano convinti.

Estesa è la complessità della mente umana e molteplici sono i fattori in gioco quando ci viene richiesto di aiutare le persone a sviluppare il loro potenziale, risolvere delle problematiche o aiutarle ad effettuare un cambiamento evolutivo.


Questa consapevolezza ha richiesto una lunga riflessione, che si è tramutata nella scelta di occuparmi di un campo estremamente limitato di intervento: lo spettro dei disturbi ansiosi nelle sue varie forme e percorsi di crescita personale.

disturbi ansiosi

COSA INTENDIAMO PER ANSIA?

Ansia è un termine largamente usato per indicare un complesso di reazioni cognitive, comportamentali e fisiologiche che si manifestano in seguito alla percezione di uno stimolo ritenuto minaccioso e nei cui confronti non ci riteniamo sufficientemente capaci di reagire.
L’ansia di per sé, tuttavia, non è un fenomeno anormale. Si tratta di un’emozione di base, che comporta uno stato di attivazione dell’organismo quando una situazione viene percepita soggettivamente come pericolosa.

come si manifesta?

I sintomi dei disturbi ansiosi sono diversificati, ma tra i più frequenti possiamo individuare tre tipi di classi generali.

Sintomi cognitivi dell’ansia:

senso di vuoto mentale - senso crescente di allarme e di pericolo - induzione di immagini, ricordi e pensieri negativi
sensazione marcata di essere osservati e di essere al centro dell’attenzione altrui.

Sintomi comportamentali dell’ansia:
ricerca di rassicurazioni e via di fuga - evitamento della situazione temuta -comportamenti protettivi come farsi accompagnare, assumere ansiolitici al bisogno​

​Sintomi fisici dell’ansia:
tensione - tremori - sudorazione eccessiva - palpitazioni - vertigini - nausea - fame d'aria - derealizzazione e depersonalizzazione

come e' strutturato il mio intervento?

Il mio modo di lavorare sui disturbi ansiosi si struttura in 3 parti.

Nella prima fase si opera immediatamente sul sintomo attraverso prescrizioni strategiche, compiti cognitivo-comportamentali, EMDR, esercizi di respirazione e Mindfulness. Lo scopo deve essere in questa fase di aiutare la persona a ritrovare nel minor tempo possibile un sollievo dalla sintomatologia.

Nella seconda fase si interviene sulle cause che possono aver contribuito a generare la sofferenza. In alcuni casi è possibile che la manifestazione ansiosa sia ad esempio causata da traumi non elaborati, conflitti interiori rispetto ad ambienti di lavoro o relazionali o ancora una mancata capacità di ascolto delle proprie emozioni. In questa fase opero attraverso procedure strategiche, esposizioni in realtà virtuale per desensibilizzare la persona rispetto il timore di future situazioni temute ed elementi della schema therapy.

Nella terza fase di consolidamento abbiamo come obiettivo di fortificare il cambiamento ottenuto attraverso un comportamento attivo basato sulle nuove conoscenze ed esperienze, di pratiche per mantenere il nuovo benessere raggiunto. Ottenere il cambiamento è un processo che richiede fatica e lo scopo di una buona psicoterapia è quello di aiutare la persona ad essere il prima possibile indipendente.

su quali disturbi posso esserti di aiuto?

- Attacchi di panico
-Disturbo d'ansia generalizzato
- Paura di spazi aperti, dei luoghi affollati o dove non è possibile fuggire (agorafobia)
-Disturbo d'ansia da malattia (ipocondria) 
- Ansia da prestazione
- Disturbi somatoformi da derivazione psicologica
- Fobie specifiche di situazioni (es.paura dell'altezza, paura di prendere l'aereo ecc.)
- Paura di parlare in pubblico
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LA NOSTRA OMBRA CI SEGUE OVUNQUE ANDIAMO

Uno psicologo molto importante diceva che per essere felice un felice un musicista deve fare il musicista.
Con questa frase che può apparire banale intendeva in realtà dire, che la ricerca della felicità individuale consiste nella capacità di ascoltarsi e valorizzare la propria identità.


Possiamo eludere una domanda fondamentale per molto tempo, ma prima o poi arriverà il momento di domandarsi: "quanto di me sono io?"

CRESCITA PERSONALE

COSA INTENDIAMO CON CRESCITA PERSONALE?

Una parte delle persone che si rivolgo ad un professionista della salute mentale non presenta un sintomo evidente che sta compromettendo la qualità della loro vita.
Piuttosto vivono una difficoltà legata ad un senso di insoddisfazione complessiva rispetto la propria vita.

Ed allora in questi casi che è possibile lavorare con un percorso di crescita personale in psicoterapia.

A CHI SI RIVOLGE?

La crescita personale è una ricerca che tutti facciamo in maniera piuttosto inconsapevole, ma non sempre in modo agevole.
Scegliere di rivolgersi ad un professionista per farsi aiutare è sempre l’inizio di un lavoro profondo ed intenso su di sé, per comprendere quali siano i nostri desideri ed obiettivi più autentici.

QUALI POSSONO ESSERE LE DIFFICOLTA' CHE SI STANNO VIVENDO?

Le persone che fanno richiesta per un percorso di crescita personale solitamente si trovano a dover trovare una soluzione alle seguenti situazioni:

-Tensione emotiva e corporea
-Scarsa autostima e fiducia in sé stessi
-Senso di scarsa motivazione
-Senso di confusione senza una visione chiara
-Paure difficili da gestire
-Sensi di colpa
-Difficoltà nella concentrazione
-Conflitti con le persone più vicine e significative della propria esistenza
-Difficoltà a programmare i propri obiettivi
-Obiettivi nella vita professionale o personale che appaiono difficili da raggiungere
-Problemi per cui si avverte la sensazione che da soli non possiamo farcela
-Scelta difficile nella vita lavorativa
-Decisione importante nella vita affettiva e personale
-Riadattarsi con serenità dopo una separazione sentimentale o un divorzio coniugale
-Dubbi e difficoltà nella vita scolastica e/o universitaria
-Ansia da prestazione in ambito professionale, scolastico, artistico e sportivo
-Percezione di vivere un blocco nella creatività

QUAL E' LA DIFFERENZA CON UN PERCORSO DI COACHING?

Il coaching si pone come obiettivo di valorizzare le abilità e potenzialità della persona senza operare un intervento sui meccanismi di funzionamento profondi della persona.
Attraverso un percorso psicoterapeutico la persona invece è invitata a prendere coscienza dei propri schemi di funzionamento, individuarne le cause che possono essere alla base del malessere ed agire per attuare un cambiamento nelle proprie modalità di attuazione.

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