Marco Naman Borgese
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RESEARCHER

la scienza si fa attraverso la ricerca

La psicologia inquadrata sotto un punto di vista scientifico, è relativamente giovane.
Come disciplina scientifica ha poco più di 140 anni, è infatti stabilito per convenzione che essa sia nata nel 1879, anno in cui William Wundt fonda il primo laboratorio di psicologia.

Sino ad allora essa era stata maggiormente trattata dai filosofi i quali però non avevano l'interesse nel sottoporre a verifica sperimentale le proprie ipotesi.

Personalmente ho sempre subito il fascino di poter attraverso la ricerca, i dati e la misura poter giungere ad una comprensione maggiore di ciò che tratto.

Nel corso del tempo ho svolto diversi trial di ricerca, i quali sono tutti contraddistinti da un filo comune, l'uso di indici neurofisiologici e/o tecnologie come la realtà virtuale.

le mie attività di ricerca e sperimentazione


DOLORE CRONICO

Ho avuto nell'anno accademico 2018/2019 una borsa di studio presso il Policlinico Universitario Agostino Gemelli di Roma, conferitami per l'ideazione e sperimentazione di 2 trial clinici sull'uso della realtà virtuale in associazione a tecniche di Mindfulness nel trattamento del dolore cronico.

Al fine di superare le attuale limitazioni presenti in letteratura, le ricerche condotte hanno combinato otucome di tipo psicologico ad altri di tipo neurofisiologico mediante l'uso di dispositivi di biofeedback. La nostra idea è stata quella di ottenere un razionale  basato sull'idea  l'attivazione neurofisiologica del sistema nervoso autonomo se prolungata nel tempo sia in grado di incidere in maniera negativa sulla percezione dolorosa.

I trial clinici hanno avuto come obiettivo:
  1. Verifica dell'intensità e direzione di un possibile incremento  nell'efficacia di procedure Mindfulness nella percezione dolorosa in donne affette da Endometriosi grave.
  2. Verifica della diminuzione nella fast operatoria di farmaci antidolorifici in donne sottoposte ad un training di 8 settimane mediante l'uso combinato di realtà virtuale e Mindfulness.


performance sportiva

In ambito sportivo attraverso il lavoro del gruppo di lavoro sono stati prodotti i seguenti risultati.

- Creazione di un modello di valutazione delle abilità mentali basato sui big data
- Studio in collaborazione con l'Università la Sapienza di Roma facoltà di Psicologia sul costrutto del Quiet Eye in atleti di alto livello
- Studio in collaborazione con l'Università la Cattolica di Milano sull'uso della realtà virtuale per il potenziamento della abilità cognitive negli atleti (in corso)
contattami per avere video e materiale illustrativo

disturbi ansiosi

Sto sperimentando l'inclusione di scenari di realtà virtuale in protocolli e procedure che si sono dimostrate valide nel trattamento di disturbi ansiosi. La VR viene inserita in un contesto terapeutico in cui alle tradizionali tecniche psicologiche si affianca e che ad esse funge da rinforzo.

La realtà virtuale non è un metodo, essa è uno strumento. Con questo voglio intendere che non basta indossare il visore per risolvere problemi ben noti come attacchi di panico, paura di volare ecc. in quanto non è la realtà virtuale che svolge la terapia in maniera autonoma.

Essa consente di avere i seguenti vantaggi:
  • Consente di immergersi direttamente nelle situazioni che generano ansia (es. luoghi affollati, luoghi chiusi, fobie di animali) piuttosto che doverle immaginare. Il fatto di "viverle" piuttosto che immaginarle consente una risposta emotiva più coinvolgente ed aiuta quelle persone che trovano difficoltà con le tecniche di immaginazione per rivivere scenari.  

  • Uno dei possibili limiti delle tecniche di rilassamento è rappresentato dal fatto che esse vengano acquisite e messe in pratica in situazioni neutre, come ad esempio lo studio del terapeuta o nella propria abitazione. Attraverso la VR è invece possibile allenare questa fondamentale capacità direttamente nelle situazioni stressanti. Questo passo in avanti è cruciale nel trattamento ad esempio del Disturbo d'attacchi di panico e di ansia generalizzato in quanto il soggetto avrà già sperimentato assieme al terapeuta come rilassarsi in situazioni ansiogene.
 
  • Consente una manipolazione totale dello stimolo fobico rispetto a quello che può accadere nella realtà. Parliamo ad esempio della fobia dei ragni. Non possiamo nella realtà manipolare il comportamento del ragno, facendo in modo che al nostro comando diminuisca sia la sua dimensione che la vicinanza dal paziente. Nella VR invece possiamo gestire tutti questi aspetti, rendendo il paziente totalmente padrone della situazione, che vive in prima persona.​

realtà virtuale e psicologia

Nelle attività di ricerca che conduco, cerco di capire come la realtà virtuale posso aiutarci nel risolvere, gestire e migliorare la nostra qualità di vita.

Tale tecnologia può essere utilizzata per incrementare l'efficacia di procedure evidence-based come la Mindfulness, o ampliare la possibilità di manovra nel caso dei disturbi fobici.


Uno dei grandi vantaggi della realtà virtuale è che consente di sperimentare ed allenare tecniche acquisite in terapia, senza la necessità di esporsi direttamente alla situazione temuta. 
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